Chiudendo gli Occhi si apre un mondo di differenti sensazioni: tempo e suoni cambiano, il contatto con gli altri è sospeso. Arrivano emozioni, ricordi, paure..
La ricerca sul movimento di OCCHI parte dal privarsi della vista ricostruendo un'equilibrio fisico ed emotivo, cercando nuovi canali comunicativi.
Focalizzandosi sul “dentro” si riscoprono memorie lontane, arrivano poco a poco come l'alfabeto morse che ripete: “e d'improviso il filo si spezza e ti ritrovi a galleggiare”.
L'assolo è riempito del vissuto personale di Andrea: un incidente. Il corpo nello spazio disegna 3 scene: un “prima” con la sua normale routine; un evento “improvviso” distruttivo e rigenerante; un “dopo” con il suo potenziale carico di cambiamento. In OCCHI si sottolinea che in ogni istante si può cambiare.
L'assolo, sia urbano che teatrale, nell'attuale versione ha debuttato a LES REPERAGES 2013 al CDC / Le Gymnase di Roubaix come azione alla mobilità di MosaicoDanza, dopo la presentazione dello studio durante INTERPLAY12. E' stato selezionato e presentato nell'ambito della White Night di Skopje, tra le attività implementate nel quadro dell'accordo di collaborazione tra la Città di Torino e la Città di Skopje. Arriva in Olanda al Punch! Festival nel 2013 e più volte in Belgio e Germania per Danse en Ville Festival (13-15-16).
Il lavoro prevede una parte laboratoriale rivolta a non professionisti, quando possibile e in accordo con l'organizzazione. Il LAB vuole dare uno strumento per facilitare la comprensione dei contenuti di Occhi, inoltre diventa un mezzo di avvicinamento alla danza per un nuovo pubblico.