vetrina 2010 - selezione IN
VIOLA
coreografia e interpretazione: Marco D’Agostin
musiche: Ryoij Ikeda
montaggio musicale: Giulia Bigi
costumi: Edda Binotto
luci: Eugenio Resta
Il viola, che nello spettro delle tonalità è associato alla lunghezza d’onda più corta e alla frequenza più alta, è considerato il colore del doppio, della transizione, ma anche della volontà di essere diversi e della carica erotica. Ha in sé la vitalità del rosso e l’intimità del blu ed esprime una forza di tipo primitivo, violento, istintivo.
“Vìola” è la terza persona singolare del presente indicativo di “violare”, verbo il cui significato centrale è quello di “andare oltre una soglia con un’azione di forza o illecita”, e alla cui origine sta forse il termine latino “vis”, ovvero “forza”.
Viola è il percorso tra due figure, legate l’una all’altra da una relazione di violenza: la prima segnata dalla potenza di un’azione insofferente e rabbiosa, la seconda dalla leggerezza di un’azione sofferente e rinunciataria.
È un ragionamento sul porsi quotidiano oltre ed entro la soglia: chi vìola agisce prepotentemente, offrendo di sé un’immagine spietata, oltraggiosa. Chi è violato impallidisce, misura il proprio dolore e sparisce.
Marco D'Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun/DV8, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per Clau...