Vetrina 2010 - selezione IN
SEVEN STANZAS
“La voce eterea e malinconica di Jeff Buckley, l'adattamento musicale di Benjamin Britten per un testo che si sviluppa metricamente , appunto,in 7 STANZE. E il pavimento diventa via via quello di una chiesa: di pentimento e prostrazione o (come all'inizio) il soffitto da cui pendere in una Croce distorta; oppure l'Amata da blandire teneramente; un Ghetzemani, umano e impaurito, ma consapevole e obbediente al Sacrificio finale;o, ancora , elemento su cui giocare col puro piacere di un tributo/evocazione della Dea Danza.”