by Parini Secondo
con Sissj Bassani, Martina Piazzi
secondo cast Camilla Neri, Francesca Pizzagalli
coreografia Parini Secondo, liberamente copiata a contenuti online
suono Alberto Ricca/Bienoise
luce Bianca Peruzzi
costumi e intrecci Giulia Pastorelli
video Pier Paolo Zimmermann
field recordings Glauco Salvo
organizzazione Margherita Alpini
con il supporto di Nexus Factory, Perypezye Urbane, AMAT, Fondazione Armunia, CSC- Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate
con il sostegno di supportER - azione di Rete Anticorpoi Emilia-Romagna e ResiDance - azione del Network Anticorpi XL
altri supporti Parsec Bologna, ORA (Sondrio, IT), Magdalena Oettl, MarcRope (Milano, IT), KOMMA Production (Copenhagen, DK), ERASMUS+ program
e la consulenza di Camilla Rizzi, Lola Posani, Luigi Monteanni, Filippo Tappi
Perseguendo nella ricerca online che trova una sua traduzione fisica, Parini Secondo si riavvicina al mondo del gioco, nella sua nuova produzione - do around the world (working title) - affascinata dal salto della corda sia come pratica atletica che come elemento ritmico: nel salto della corda, musica e atletismo vanno mano nella mano (K. Gaunt). Partendo dai ritmi tipici della propria infanzia, prende forma una partitura coreografica per due saltatrici in cui corpo e corda sono un'unica tecnologia sonora. L’attività ginnica diventa un pretesto meditativo acustico e visivo.
Nel salto della corda Parini Secondo identifica la potente unione tra l'atleta e il bambino, due figure eroiche che, insieme al poeta, condividono uno stretto rapporto con la morte (Jesi, 1958). Il salto, al contempo zoppìa e volo, è la danza stilizzata che conduce fuori dal labirinto, interpretata qui come negazione della condizione sistemica che ci vorrebbe stesi a terra con gli occhi chiusi. Si può uscire dall’impasse come tamburi, creando un vuoto fisico in cui la pelle risuona ad/con ogni colpo, in cui si diventa eco delle parole che sentiamo, pietre che cantano.
In una composizione elaborata insieme al musicista e ricercatore Alberto Ricca/Bienoise, la ripetitività illusoria del flusso rotatorio della corda intorno alle due danzatrici e saltatrici diventa una spirale inesorabile che parabola il tempo dal reale al rituale. Ciò che viene prima, ciò che è nascosto, l’esercizio, è già tutto quello che viene dopo, è quanto si manifesta, è la danza.