Lia Claudia Latini-Giovanni Leonarduzzi | Compagnia Bellanda
L'incontro
creazione vincitrice Danza Urbana XL 2023
ideazione e danza Lia Claudia Latini e Giovanni Leonarduzzi
produzione Compagnia Bellanda
Emmanuel Lévinas è contro l'amore romantico inteso come la fusione di due esseri. Il volto non può essere assorbito nella mia identità e rappresenta l'inizio della rottura con la totalità perché la vera unione è un faccia a faccia, alterità reciproche che non vengono assorbite o eliminate. La relazione non neutralizza l'individualità, ma la conserva.
“Nel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: nella manifestazione, nell’«epifania» del volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’altro. E l’assoluto si gioca nella prossimità, alla portata del mio sguardo, alla portata di un gesto di complicità o di aggressività, di accoglienza o di rifiuto."
Il volto, per Lèvinas, è il luogo dell’incontro, è il luogo in cui si giocano tutte le dinamiche dell’uomo.
Prendendo alcune riflessioni di Charles Pepin, L'incontro, un gesto ormai "dimenticato".
È impossibile vivere pienamente le nostre esistenze facendo a meno degli altri: che siano essi amici, colleghi, famigliari, partners, siamo infatti mossi naturalmente verso il prossimo con uno slancio e una necessità tali da darci ogni volta l’impressione di poter rinascere. Ma quali sono le caratteristiche di un vero incontro e a quali condizioni possiamo farne tesoro? Prima ancora di analizzare come la diversità dall'altro costituisca la propria identità (Lévinas), come possiamo liberarci dalle catene dei nostri pregiudizi, superare la paura di perdere il controllo e fidarci dell'altro?