Oltrepassare è un’azione urbana site-specific che unisce danza, scultura e suono prendendo spunto dalla relazione uomo e montagna e dalle imprese alpinistiche affrontate per valicare un confine. Due corpi in relazione tra loro indagano la salita con l’aiuto di sculture sonore che, indossate come due insoliti zaini, richiamano il pubblico e i passanti ad accompagnarli per alcune vie della loro città, facendo esperienza di una sensazione sonora e visuale completamente diversa di un luogo quotidiano e di passaggio. Le sculture, oltre a richiamare l'attrezzatura del viaggiatore, sono collegate a dei microfoni posti nelle scarpe che amplificano la camminata e leggono le differenti conformità del suolo, permettendo ai due movers di insinuarsi nel paesaggio circostante e creare una partitura di movimenti e suoni per ogni luogo unica.
Camminare diventa lo strumento di lettura del nostro territorio, un rituale, una sfida, un percorso da fare in salita, strumento misuratore dello spazio e del tempo e mezzo per girare l’angolo, andare oltre, in una città-organismo che contiene spazi pieni e vuoti, chiusi e aperti, in grado di influenzare il modo di muoversi e lo stato d’animo del passante. Ognuno di noi è figlio di infiniti sconfinamenti; figlio di passi che hanno attraversato interi continenti, mari, montagne, paesi o anche solo una strada, un ponte, una via della propria città, superando barriere e portando con sé la propria identità, la propria storia e cultura.