Iperspazio è un progetto di danza interattiva: la consapevolezza e la percezione della propria presenza all’interno dello spazio sono i parametri che permettono di manipolare la materia sonora che compone la musica. Il disegno sonoro è creato scomponendo un brano musicale in piccole parti, o grani, distribuiti nello spazio.
Attraverso un sistema di tracciamento, il corpo attiva e manipola i grani, ricomponendo la musica con il proprio movimento.
Nella narrativa fantascientifica, l’iperspazio è un varco attraverso il quale è possibile superare la velocità della luce e raggiungere galassie lontane. I cambiamenti improvvisi dell’ambiente sonoro descrivono le tappe di un ipotetico itinerario spaziale: ogni salto nell’iperspazio conduce il corpo in una dimensione ignota nella quale può affidarsi solamente all’udito per percepire lo spazio che lo circonda.. Nel suo viaggio incontra dei “buchi neri” di silenzio che lo proiettano nella dimensione reale nella quale sente l’esigenza di non aggiungere altri artefatti, ma al contrario di toglierli di mezzo.
Dopo gli studi all’Accademia di Brera e alla Civica Paolo Grassi di Milano, si diploma a P.A.R.T.S. (research cycling) Academy di Bruxelles, dove approfondisce la sua ricerca coreografica con Anne Teresa de Keersmaeker, Bojana Cvejic e Alain Franco.
Dal 2012 collabora come coreografa c...