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Francesco Marilungo

CANI LUNARI

progetto vincitore Premio CollaborAction - edizione 2024/2025

coreografia e regia Francesco Marilungo
con Vera Di Lecce, Barbara Novati, Roberta Racis, Alice Raffaelli, Francesca Linnea Ugolini
costumi Lessico Familiare
musica e vocal coaching Vera Di Lecce
disegno luci Gianni Staropoli
foto e video Luca Del Pia
produzione Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza
coproduzione SNAPORAZVEREIN, IRA Institute
con il contributo di ResiDance – Network Anticorpi XL: Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia – CapoTrave/Kilowatt), AMAT – Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Consorzio PUGLIA CULTURE – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura in collaborazione con Associazione Menhir / festival LE DANZATRICI en plein air e Ass. Cult. TEATRO MENZATÌ/ TEX – Il Teatro dell’ExFadda
durata 60 minuti


“In ogni popolo primitivo la donna gioca di ingegno, immagina; genera sogni e dei. A giorni è veggente; possiede le ali senza fine del desiderio e del sogno. Per meglio stimare i tempi, osserva il cielo. Ma alla terra non offre meno cuore. Gli occhi chini sui teneri fiori, giovane e fiore anch’essa, ne fa conoscenza personale. Donna, chiede loro di guarire chi ama.
Semplice e toccante inizio di religioni e scienza. Più avanti tutto si separa; vedremo sorgere lo specialista, ciarlatano, astrologo o profeta, negromante, prete, medico. Ma in principio la Donna è tutto.”
La Strega, Jules Michelet

Nei mesi invernali quando la luna è piena o quasi, può capitare che la sua luce venga rifratta dai cristalli di ghiaccio presenti nelle alte nubi generando un alone circolare attorno al satellite con due bagliori simmetrici ai lati: i cani lunari. Fenomeni atmosferici che la tradizione popolare leggeva come presagi di tempesta ma che erano anche segnali di passaggio, varchi visivi verso l’invisibile.

CANI LUNARI è un progetto coreografico che attraversa questi varchi e si immerge in un immaginario radicato nel femminile arcaico, nei saperi magici, nei corpi estatici. Un’indagine sensibile attorno alla figura della strega, della guaritrice: non come residuo folklorico o stereotipo demonizzato, ma come emblema di un sapere marginale e potente, che resiste alle logiche dell’utile e del visibile.
Attraverso un processo di ricerca che unisce materiali d’archivio, testimonianze orali, iconografie folkloriche e pratiche corporee, CANI LUNARI costruisce un rito performativo in cui il corpo danza la trance, l’estasi, la metamorfosi. Le performer con in mano corvi imbalsamati – anime fuoriuscite, animali guida, spiriti della soglia – compiono gesti sospesi tra rito e finzione, magia e gioco teatrale. Il movimento si nutre di frammentazioni, zoppie, gesti arcaici e improvvisi slittamenti verso l’animalità, evocando un mondo in cui il confine tra umano e ultra-umano è poroso e mobile. Il corpo si muove “sopra acqua e sopra vento”, secondo formule antiche che ancora oggi risuonano in alcuni territori italiani, ai margini.
Nel cuore del progetto si annida anche una riflessione sul corpo isterico, luogo femminile di crisi ed enigma, storicamente associato alla figura della strega e allo stato di possessione. Le fotografie ottocentesche della Salpêtrière diventano materiale simbolico da incarnare: corpi fuori controllo, attraversati dall’invisibile, che performano un sapere altro.
Il corpo della strega diventa organismo di passaggio tra dimensioni – come scriveva John Cotta, “non viaggiatrice tra mondi, ma luogo dell’incontro tra diverse sfere dell’essere”. CANI LUNARI rievoca un sapere che è politico e sensoriale, un’epistemologia incarnata. L’anima, uccello o fiato, esce dalla bocca, vola, si stacca e poi ritorna nel corpo. Come nelle confessioni estorte alle donne perseguitate – spesso visionarie, narratrici, guaritrici – il corpo diventa racconto, rito di guarigione, esercizio di sopravvivenza.
Il paesaggio sonoro, firmato da Vera Di Lecce, intreccia elettronica e suono naturale, canti orali e formule magiche, in una partitura sospesa tra il terrestre e il divino.
CANI LUNARI è un attraversamento, un sabba bianco, un rituale collettivo per re-incantare il mondo.

ph. Luca Del Pia

- Italia -

Francesco Marilungo

Francesco Marilungo si forma presso l'Atelier di Teatrodanza della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano per poi proseguire la sua formazione come performer seguendo il percorso IFA, approfondendo successivamente la pratica dell’RTC Method. Dal 2010 viene a contatto con arti...

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lunedì 8 settembre 2025

CollaborAction - circuitazione del progetto vincitore edizione 2024/25

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