LO SGUARDO DEL CANE
Lo Sguardo del Cane fa parte di una serie di composizioni chiamate RIA- Rider In Arena. L’assolo esplora la relazione tra l’interprete e gli elementi eterei della performance, quello che si afferra della visione, la trasmissione da occhio a occhio. Lo Sguardo del Cane trae ispirazione da La Visione di Sant’Agostino (Sant’Agostino nello Studio) di Vittore Carpaccio (c. 1465 – 1525/1526)
La coreografia circola intorno alla discontinuità fra ciò che viene fatto, ciò che viene visto e i resti della nostra esperienza. Il lavoro mette il danzatore al centro di una matassa coreografica dove strati di struttura diventano come fantasmi. I movimenti, intricati e minimalisti, vengono eseguiti con precisione e dimenticanza.
„Questo senso di intima ambiguità, una apertura allo spettatore proiettando connessioni o significati dove potrebbero non esserci, era particolarmente evidente nell’affascinante solo di Elena Giannotti, Lo Sguardo Del Cane. I suoi movimenti minimalisti sono gettati come se stesse tessendo un web di movimenti semplici che sembrerebbero arbitrari, ma fondersi in un ben radicato senso di completezza.“ Dublin Irish Times 2013