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Marco D'Agostin

SAGA

Premio di sostegno CollaborAction#5 per il progetto SAGA

di Marco D'Agostin
performer
Marta Ciappina, Alice Giuliani, Leon Marič, Stefano Roveda, Julia Rubies
scenografia Paola Villani
sound Pablo Esbert Lilienfeld
luci Alessio Guerra
dramaturg Chiara Bersani
consulenza scientifica Carlo Capello
vocal mentoring Francesca della Monica
costumi Lucia Gallone
cura e promozione Damien Modolo
technical care Paolo Tizianel
organizzazione Eleonora Cavallo
amministrazione Federica Giuliano
foto e video Alice Brazzit
produzione VAN
con il sostegno di Fondation d’Entreprise Hermès inell'ambito del programma New Settings
in coproduizione con Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, KLAP Maison pour la danse à Marseille, Malraux – Scène nationale Chambéry Savoie, Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, CCN – Ballet de l’Opéra national du Rhin, POLE-SUD – CDCN Strasbourg, CCNR/Yuval Pick, CCN Roubaix Hauts-de-France – Sylvain Groud dans le cadre de l’accueil-studio, Charleroi danse, centre chorégraphique Wallonie-Bruxelles, Schaubühne Lindenfels Leipzig, Centrale Fies, Marche Teatro/inTeatro Festival
con il sostegno di CollaborAction XL, azione Network Anticorpi XL, Lavanderia a Vapore / Centro di Residenza per la danza, Théâtre du Marché aux Grains, Atelier de Fabrique Artistique - Bouxwiller, Ateliersi


Non il momento intenso
isolato, senza prima né poi,
ma tutta una vita che brucia in ogni momento
e non la vita di un uomo soltanto
ma di vecchie pietre che non si possono decifrare.
C’è un tempo per la sera a ciel sereno,
un tempo per la sera al paralume
(la sera che si passa coll’album delle fotografie).
T. S. Eliot



Cinque esseri umani sostano su una landa o una radura. Se qualcosa qui è stato, è sepolto sotto metri di terra dura. Nessuna specie agisce da sola; nessuna storia abbastanza grande da mantenere gli argini e assieme aprire i confini viene scritta in solitudine. In un comune e placido andamento romanzesco i cinque esseri umani sembrano suggerirci che ogni forma di parentela è estranea, inspiegabile, inquietante, ma sempre profondamente attiva. Praticano gli uni nei confronti delle altre uno sguardo intuitivo, pieno d’affetto; i loro petti sono trasparenti, di continuo tentano di entrare nell’orizzonte dell’altro. Lo stato d’allerta è quello riservato all’osservazione notturna di un cielo estivo, in trepidante attesa di un balenìo. Le logiche di risonanza tra i corpi sono misteriose, la reciprocità dei gesti e dei segni risponde a un continuo, sotterraneo fragore.
Su questo sfondo di incontri e fraintendimenti tutti eseguono al momento giusto la propria entrata, e questo è il segreto della loro solitudine: la singola voce porta sempre a compimento un unanime coro. Dietro lo scintillare incerto di dialoghi e confessioni, un canto si dispiega quieto: forse memoria di una città del passato, forse l’invenzione attorno alla quale si costruirà una nuova adunanza. La voce dei cinque esseri umani s’incarica di staccare pezzi dallo sfondo dorato del mondo per riconsegnarli in primo piano. Ogni vocale, ogni consonante costruisce e custodisce un segreto.
Non è forse la famiglia il luogo in cui si vive e muore assieme, si ricorda e si dimentica assieme? Come capiterebbe a un gruppo di archeologi attenti ma commossi, in un’ultima perlustrazione la landa inghiottirà le parole, che torneranno a fondersi con l’orchestra del mondo.

- Emilia Romagna -

Marco D'Agostin

Marco D'Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun/DV8, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per Clau...

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